ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

mercoledì 18 settembre 2013

Il figlioccio dell trail. A Fregona la festa c'è!

Ed ora vi racconto la mia domenica cimbra



Sono le tre. C'e' un suono nella stanza buia. Dio buono delle stelle della notte, che hai da far squillare?
Sono evidentemente rincoglionito, piu' del solito. Rincoglionito non si puo' dire? ...Ormai l'ho fatto.
Guardo la sveglia e accendo la luce, in quest'ordine, a riprova del mio stato confusionale.
Ora rammento, devo alzarmi per andare a Fregona, presto arrivera' Moreno e c'e' da esser pronti a partire ,perche' c'e' una festa da amplificare.
Una festa nella notte? Di piu', una festa notte e giorno, piena di gente un poco fuori eppure cosi' dentro al pezzo.
Il furgone che mangia asfalto sulle curve della strada del prosecco da cui si gode un panorama unico, che vale il brusco risveglio ed accompagna verso il Troi.
Sulla via incontriamo due pattuglie di polizia, la prima nel parcheggio della piazza di Lago. Gli occupanti, in appostamento notturno, sono immobili nell'abitacolo scurito e paiono persino reclinati , tutt'uno col sedile. Fosse passato un Concorde in decollo, non si sarebbero scomposti.
Alla volta del lago di Revine la stessa, identica scena nel parcheggio di fronte al bar sul dosso.
Noi siamo ormai a Vittorio, tutto e' fermo, silente.
Oltrepassate le borgate saliamo verso la nostra meta ed all'arrivo troviamo gia' molte auto
con bagagliai o portiere aperte e gente intenta alla vestizione pre gara.
Sono stranamente meravigliato, dovrei conoscere ormai l'ambiente trail ed invece son contento di poter ammettere lacune che mi consentono di saperne di piu' per il futuro. Credessi d'essere arrivato, probabilmente diventerei un inutile, sfrontato parlatore , carico d'una sapienza che non puo' portare che al sotterramento della passione.
Gli archi prendono forma mentre il viale d'arrivo vien diviso da una lunga fila di transenne che formano la gabbia di partenza.
Alle sei meno venti i giudici parmensi iniziano la spunta numeri.
I trailers sono in fermento, li vedi combattere con loro stessi, vestire e svestire lo zaino, aprirlo e richiudere, rovistare e controllare. C'e' chi non ha tutto e corre verso l'auto a trovare i pezzi mancanti di materiale d'obbligo.
Vedo Natalina Masiero entrare in griglia con la stessa serenita' con cui la volte guadagna il bosco al calar della notte.
Vedo entrare Caverzan con short cortissimi e quasi senza calzino, con canotta minimal e cintura che porta tutto l'occorrente, riposto in maniera da non crear intralcio alla corsa. Capello lungo disordinato...Mi sembra quasi Nanu' , figlio della giungla. Provo una marcata invidia, di fronte a quell'evidente atletismo puro.
Poi ci sono Galliazzo e Sponchiado e li' , osservandoli, ritrovo lo spirito d'uguaglianza e penso che se fossi pronto a partire, sarei come loro. Ghigno divertito di chi ha voglia soltanto di godere emozioni a passo rapido, senza ansie da classifica. Sono li' perche' e' ora di partire, ma credo non si stiano lacerando il fegato col pensiero di cio' che sta per cominciare.
Parlo a quella gente, salutando il bronzo modiale Maria Chiara Parigi ed osservo il contraltare trail suo sguardo sicuro e gli occhi lucidi della Antoniazzi, minuta e all'apparenza spaurita...in gara sara' poi la soprpresa, il micino che diventa puma.
Sono 167, tra di loro regna un grande cameratismo.
Si accendono le frontali ed arriva il sindaco "pistolero". Lo imploro di lasciarmi finire il conto alla rovescia, quest'anno...
Parte Il Gladiatore, Hans Zimmer accompagna i loro nprimi passi.
Io faccio per andar di corsa, a piedi, alle Grotte del Calieron...Stefano fortunatamente mi ferma, a conti fatti, per arrivarci in tempo sarei dovuto salire a quattro al chilometro e forse avrei incrociato la scopa e l'ultimo. Saliamo in auto e raccogliamo Roby, Roberto Scandiuzzo che fara' il Pizzoc Trail ma e' gia' li' che vaga senza meta definita, nel buio del mattino.
E' la prima volta che vedo le grotte. Poco dopo esserci arrivati, dall'alto osservo una fila di lucciole sospese a mezz'aria tra il fondale torrentizio e le pareti maestose e irregolarmente ribelli.
Sono in corsa su stretti pontili in legno, consecutivi su diverse altezze che formano un serpentone interno a quell'antro magico di mondo.
L'aria e' intrisa di trail. Ci passano a fianco, l'uno dopo l'altro, Zanatta passa primo con distacco e viaggia come un TGV transalpino.
Non ce n'e' stato uno che non ci abbia salutato ed e' stato un momento che non scordo, perche' mi hanno fatto sentire uno di loro.
Risaliamo in auto e torniamo giu'.
Moreno ha messo su del Jazz ed ora attendiamo quelli del Pizoc Trail.
Le otto arrivano veramente in fretta ed ho il piacere di incorociare il mio microfono con un mito femminile del podismo a 360° come Daniela Gilardi, una dallo sguardo intenso, che fa poche chiacchiere ma fatti tramandabili alle tavole dello sport, ormai da vent'anni.
Arriva poi il "signore delle montagne", Lucio Fregonae tanti volti trail, pronti a far questa cavlacata montana in terra cimbra. Solito copione , ma ora c'e' luce, col sindaco che sta per premere il grilletto per lo start.
Guardo nel mucchio e vedo un sacco di bravi ragazzi. Scandiuzzo c'e', lui da dieci anni , una delle prove cimbre la corre. Mi lustro gli occhi con la bellezza femminile di cui trasuda il gruppo. Pur con zaini e nerbo teso, fanno un certo effetto le molte donne presenti. Saluto Silvia Guido che pian piano rientra al trail. Vedo la Saccardo Bolognini ed e' davvero un peperino da ammirare. Genny Rigo e Deborah De Nardi, bionde che si somigliano. Infine cito e non scordo l'immagine elegante di Alessandra De Mori, con i capelli perfettamente ordinati e sciolti a cader sulla spalla e il gonnellino in tinta coordinata con la maglia della Scuola di Maratona. Qualche secondo senza parole e poi riprendo.
Ripetiamo i codici essenziali del trail minacciando squalifiche e a spunta terminata , loro partono. qualcuno parte senza numero per un allenamento a se ed arrivera' col terzo ed in scioltezza. Manchevolezza pagata cara , la dimenticanza del certificato medico sportivo. Come se io avessi scordato il microfono, santoiddio...Lo cito con benevola ilarita'. Il tipo lo conosco bene, e' un mio amico e lo sa il cielo quanto gliel'ho menata domenica e quanto ancora gli tocchera' sentirla.
Il meteo e' un'incognita ed il tormentone < Ho notizie certe dal cielo...Se piove, piovera'> e' cadenzato, quasi fosse un esorcismo ai danni di Giove Pluvio che sara' ribelle dalle 19 e 15 quando tutto e' finito.
Diavoli di Cimbri, stavolta gliela avete fatta...
I primi ad arrivare saranno quelli del Pizzoc Trail. Io ho dati fino circa alle dieci, dal percorso, poi qualcosa si inceppa. Pettorali simili e alla radio arrivano numeri mescolati...Azz, panico...Che gli racconto al pubblico? Intuisco l'intuibile e le butto li' , statisticamente notizie a spanne ma se mi va di culo...
Alle 9.55 Stefano mi dice che un volontario ha visto Lucio Fregona in arrivo a Sonego.
Quindi praticamente a due passi...Iniziano i dieci minuti piu' lunghi mai commentati in attesa dell'arrivo; pareva imminente...Sudo ancora adesso a pensarci.
Mi sono contorto decine di volte tra le parole, col pubblico pronto ad applaudire, in una sorta di slow motion comandata.
Alla fine Lucio c'e'...E come lui la Gilardi, primi a vincere l'ecomaratona dieci anni prima ed oggi campioni al Pizzoc Trail.
Arrivano i podi maschile e femminile e si attende il bTroi che si mescolera' al Pizzoc di quelli di mezza via, all'arrivo.
Ed e' il momento piu' atteso, cercato e commovente. Andrea Moretton lo inseguiva da una vita ed e' lui a vincere, chiaro, vero, limpido ed immenso in quel suo allargare le braccia volte al cielo.
Onore ai vinto e gloria a un vincitore acclamato da tutti, un grande.
Arriva Zanatta, splendido secondo e poi Fabio, "figlio della giungla" Caverzan.
La Parigi raddrizza la schiena a tutte ed e' tanto brava lei a cinquistare il Troi, quanto la Follador a cogliere un podio in una gara importante, figlio di una costante progressione di carriera e poi la Zantedeschi, la Pozzi e lei...lei...emblema del podismo amatoriale timido. a premio Luana Antoniazzi, cosi' come il compagno Meneghel. Mi emoziono e parlo piu' volte di lei, di loro...
E intanto arriva gente, fino alle sette meno un quarto, Sciamani compresi, diciannove coppie partite alla mezzanotte...Mitici.
Ho cercato di dedicare un momento a tutti i finisseur e qualcuno l'ho saltato.
Spero d'aver reso bello il momento dell'arrivo ai declamati e mi scuso con coloro i quali ho saltato.
Porco diavolo...
Sono gia' le sette passate della sera...Ho finito il mio riassunto e si chiude il sipario del mio essere parlatore tra i cimbri.
La nostalgia comincia adesso.

a voi tutti dedico questa:

"Figlioccio del trail"

Ed ora siete qui'
nel buio del mattino,
tra cento altri come voi
che respirano il sereno.
E' aria libera
quella che tirate dentro,
pronti dietro la linea
senza sentirsi contro.
C'e' chi ha dormito su una branda
dentro una palestra,
niente carni a cena
magari un piatto di minestra.
Adesso siete qui'
e vi guardate intorno
e intanto arriva l'alba
che sta scappando al giorno.
Vedo tra di voi
uno vestito tecnico
e pochi passi in la
uno che non dimentico.
Ha scarpe consumate
e maglia di cotone,
barba e capelli lunghi
che pare un po' Sansone.
Ma poi, che cosa importa
che cosa siano gli altri?
Se hanno un grande fisico
oppure schiena storta.
E' questione di cuore,
d'amore, di passione
per quello che si fa,
per quello che vedete
per quel che corsa da'...
Se tu vai troppo forte
se non la vivi dentro,
la corsa, la montagna, il trail
lo godi la meta'.
Quasi dimenticavo
sono un uomo che corre
in mezzo alle montagne
e so che quando sei li'
ti passan le magagne.
Questa e' la vera corsa
quella che hai voluto,
tu che sei uno di noi,
uno come me
sfatto e trasandato.
Ho scritto questa storia
che parla un po' di voi
e l'ho portata ai Cimbri
oggi che e' di' di festa ,
sapendo di trovare
lo spirito ideale,
perche' qui'
come all'Abbots Way,
basta guardarsi attorno
e capisci cos'e' il trail.


info, foto e classifiche su www.troideicimbri.it

sabato 14 settembre 2013

Festa Trail a Fregona. Parata di stelle.

FESTA TRAIL A FREGONA
Pronti per un fine settimana roboante.
Ultra trail Antico Troi degli Sciamani a coppie.

Andrea Moretton 
Al Troi dei Cimbri, Geronazzo sfida Moretton 
e le donne inseguono il bronzo iridato Maria Chiara Parigi.
Il Pizzoc Trail ospita i miti , Lucio Fregona e Daniela Gilardi!

C'è attesa a Fregona, per la festa del decennale. L'organizzazione ripropone l'Antico Troi degli Sciamani a coppie ma senza classifica, sui 72km e 3800D+.
MariaChiara Parigi
Daniela Gilardi
Ivan Geronazzo
Evento clou pare essere il Troi dei Cimbri, ultratrail di 52km e 2800D+. Vi si sono iscritti, a figurare come uomini da battere, sulla carta, Andrea Moretton, il vincitore dell'UltraBericus ed Ivan Geronazzo, terzo alla Lavaredo Ultratrail e già vice campione italiano long distance 2012. Dietro di loro ci sarà bagarre, con la presenza sempre scomoda di Andrea Zanatta, eclettico trevigiano di lungo corso. Interessante la presenza di Luca Vuerich, ski runner di buon valore, che dopo il Sella Ronda Ultratrail, dove è stato decimo, ha scelto il Troi per cercare la rampa di lancio. Non è poi facile pescare nel mucchio, ma altri due nomi li voglio fare e sono Tomasetti e rabito, con Denis Meneghel che se in giornata può far benissimo. Il campo femminile apre le porte alla medaglio di bronzo mondiale, Maria Chiara Parigi, che dietro avrà una schiera combattiva  capitanata da Paola Coccato. Ilaria Pozzi e Cristina Zantedeschi. Passiste di buona caratura, anche Cristiana Follador, Sabrina Bernardinello e Sonia Meneghello, saranno lì a sostenere il guanto di sfida ed a vender cara la "pellaccia trail".
Ilaria Pozzi
Il Pizzoc trail, su un percorso di 22km poco dislivellati , "solo 1800D+" vedrà Oscar Dei Svaldi pronto a cercar la difesa del titolo 2012. Certo è che questa seconda edizione ha in serbo calibri di grande levatura "off track". Da Lucio Fregona a Gabriele Fantasia, da Adriano Pagotto a Simone Zanella, senza scordare Pianca ed Orfano.
Lucio Fregona
L'ambito femminile propone un autentico mito della corsa italiana, Daniela Gliardi, una che ha vinto ogni cosa, dalla maratona, al cross, fino al Sahara.
E' la donna piu' titolata ma dietro Chiara Lamberti guida la rincorsa con Feltrin, Corti e le altre...
Partenze: alle 00.00 l'Antico Troi degli Sciamani, alle 6.00 il Troi dei Cimbri ed alle 8.00 il Pizzoc Trai, cn ale 9 il MiniTrail di 6 o 12km.

"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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