ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

domenica 2 giugno 2013

6^ Ndar e Tornar dal Doc a Pierantoni e Moro

In piu' di 800 alla corsa in montagna a Milies

Vittoria del vicentino Davide Pierantoni e della bellunese Manuela Moro..


Il 2 giugno continua ad essere biglietto da visita con dedica dalla Ndar e Tornar dal Doc. Non c'è volta che questa manifestazione non abbia successo.
Anche in questa domenica umida e fortunatamente non piovosa, il mondo della corsa ha risposto in grande numero.
Tre i percorsi da scegliere, con le opzioni 3, 8 , 13 km.
La gara principe è ovviamente la 13 km , dove quest'anno ha trionfato il vicentino ragazzo barbuto, l'uomo dei rifugi, Davide Pierantoni.
Dietro di lui un Lucio Fregona in forma, a cogliere un podio che vale il secondo posto, precedendo Roberto Poletto, Marco Dalle Molle ed un Christian Sommarivo in gran spolvero. Nelle posizioni che contano si sono inseriti, nell'ordine : Eddi Nani , Paolo Gamberoni , Ayiad Amghit , Samuele Toscan ed Alberto Bertelle.
In campo femminile è stata Manuela Moro a cogliere la terza vittoria in sei edizioni, questa volta davanti a Tiziana Scorzato ed a Silvia Rampazzo. Subito a seguire Angela De Poi, Michela Campigotto, Tina Sbrissa, Lucia Ghizzo, Ivana Dall'Armi, Laura Bello e Raffaella Rizzetto.
Molti bambini e ragazzi. Primo assoluto tra i giovani è stato Simone Zancaner e tra le ragazze Sara Sartori.
La cima del monte Zogo oggi ha consentito una panoramica a 360° , veramente immensa, dal Grappa, alle Dolomiti, al Piave.
Giornata freschina ma tutto organizzato secondo i canoni per cui "Cristo comanderebbe".
Felice d'essere stato ancora la voce di questa gara che mi ha dato le "mostrine da speaker" nel 2008.
Felice d'esser stato quì.
E anche il 2 giugno 2014 sarà ancora NTDD...e tutto il resto...? Noia !

CLASSIFICHE su www.cronovenezia.it

"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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